Intervista a Lara Magliocchetti, esperta India e Sri Lanka Holiram

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1. Perché ti sei avvicinata allo Yoga e all’Oriente?

Mi sono avvicinata allo Yoga e all’Oriente perchè ho sentito un richiamo molto forte.

Al tempo ero studente di psicologia e in Oriente ho incontrato una nuova prospettiva legata alla crescita personale, in alcuni aspetti più pratica.

Mi ha affascinato fin da subito il mondo dello Yoga, in primis non quello fisico, a cui mi sono avvicinata successivamente. All’inzio è stato amore a prima vista per la meditazione, percorsi di introspezione, rituali, mantra, danze, digiuni, contemplazioni. Ho seguito per alcuni anni un Guru in Andra Pradesh, in un villaggio sperduto a circa due ore da Chennai, e all’interno del suo Ashram mi ritiravo anche per periodi molto lunghi, spesso anche di un mese, senza la possibilità di uscire.

Periodi intensi e molto ricchi… Poi dalla crescita personale interiore mi sono accorta che il richiamo si stava modificano: sentivo attrazione per le persone, la popolazione, lo stile di vita locale e così zaino in spalla ho iniziato a viaggiare da sola.

Una delle esperienze piu belle che ho vissuto è stato il viaggio assieme alla collega insegnante di Yoga di Venezia, Sara Affabris. Un viaggio di ricerca all’interno del Master in Yoga Studies e Studi sull’Asia dell’Università Ca Foscari. Abbiamo vissuto 18/20 ore al giorno sempre strettamente a contatto con la popolazione locale, in quanto il nostro lavoro era di incontrare e video-intervistare guru, insegnanti di Yoga, studenti, popolazione locale, quindi giovani, adulti e anziani.

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Questi incontri sono stati la parte più bella, abbiamo vissuto un’enorme ospitalità e accoglienza, le persone ci portavano a casa loro, giravamo con loro in motorino, tutti ci conoscevano e salutavano. Stupendo!

Abbiamo raccolto tante informazioni sullo Yoga sia attraverso questa esperienza che attraverso il Master, dandoci modo di sviluppare una percezione molto ricca e profonda, al di fuori del classico modo di vedere lo Yoga solo come Asana!

2. Cosa ami dell’India e cosa dello Sri Lanka?

Della cultura indiana amo il caos e l’imprevedibilità delle cose, il fatto che tutto sia possibile, questo è un modo di dire anche nella popolazione locale “In India everithing is possible!”, ed è davvero cosi, è pazzesco. Trovi tutto e il contrario di tutto, tutto è intento , tutto è forte, profumi, odori, paesaggi, realtà locali. Davvero l’India o la ami o la odi, e se la viaggi da vero viaggiatore devi avere un grande spirito di adattabilità.

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Attualmente mi sto dedicando molto a perfezionare gli itinerari dello Sri Lanka in qualità di esperta, perchè appartengo a una famiglia mix con lo Sri Lanka, dato che il mio compagno è cingalese, figlio di entrambi i genitori dello Sri Lanka. Molti dei nostri parenti sono ancora lì e abbiamo anche una casa a Kandy, un’importante città sacra dello Sri Lanka, tappa sacra per i buddisti.

4. Il Viaggio di gruppo in Sri Lanka “tra natura, cultura e spiritualità” è stato una bellissima esperienza. Cosa prevedeva l’itinerario?

Il Viaggio in Sri Lanka “tra natura, cultura e spiritualità” prevedeva delle esperienze a stretto contatto con la natura, come il safari nel parco nazionale dello Sri Lanka, dove si potevano osservare flora e fauna locali.

In particolare abbiamo avuto la possibilità di osservare gli elefanti nel loro habitat: i grandi che proteggono i piccini in branco, le fasi dell’allattamento, gli elefanti che giocano con le proboscidi in coppia. Uno spettacolo naturale davvero emozionante!

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Erano poi previste delle esperienze con la popolazione locale, come il tour dei villaggi e l’incontro con i monaci per la meditazione.

In particolare la meditazione con i monaci nella foresta a Kandy, è stata guidata da un monaco buddista locale, molto esperto, insegnante di buddismo e meditazione nella rinomata Università di Kandy. Grazie a lui abbiamo potuto scoprire tutti gli aspetti meno conosciuti del buddismo: come vivono i monaci, le loro pratiche, la loro filosofia. La meditazione piu che una pratica è un modo di essere.

Il monaco ci ha guidato nella comprensione della meditazione e dei meccanismi della mente con grande semplicità di linguaggio. Tutto il gruppo è stato felicemente stupito dell ospitalità dei monaci che ci hanno invitati a condividere con loro anche il pranzo.

Abbiamo poi sperimentato il rituale con il cocco in uno sconosciuto tempio locale di Kandy, immerso nella natura, chiamato Tempio dei Miracoli, dove le persone locali devote pregano per ricevere miracoli, benedizioni, portando delle offerte di candele e cocco. Successivamente abbiamo visitato lo Spice Garden, luogo dove vengono coltivati frutta, verdura e spezie a scopo terapeutico. E' infatti usanza per la popolazione locale curarsi con l’ayurveda e i rimedi naturali.

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A Mirissa, vicino al mare, in una struttura locale, abbiamo concluso il nostro viaggio coccolandoci e rilassandoci in spiaggia tra le palme e splendidi trattamenti ayurvedici con oli ed erbe dello Sri Lanka, preparandoci al meglio per il ritorno a casa.

Giuseppe Baio